Che si tratti di acqua minerale, cosmetici, vestiti o cibo: la microplastica è ormai in agguato in numerosi beni di consumo che usiamo quotidianamente.
Sebbene gli effetti della microplastica sull'essere umano non siano stati ancora chiaramente provati, l'argomento sta interessando sempre più il pubblico e la scienza.
Ma ormai è dimostrato quanto segue: la microplastica ha conseguenze negative di vasta portata sull'ambiente e sugli organismi marini.
Le particelle di microplastica possono entrare nei nostri alimenti attraverso l'aria, l'acqua di mare, l'acqua dolce e l'acqua freatica, la polvere, il suolo, ma anche attraverso i processi di lavorazione. Inoltre, la microplastica può entrare nel cibo attraverso gli imballaggi (ad es. la frutta avvolta in pellicola termoretraibile o i bicchieri da asporto) e durante la cottura, ad esempio se si indossano tessuti contenenti plastica, come pile o nylon.
Da uno studio della University of Newcastle in Australia, pubblicato dal WWF nel giugno 2019 è risultato che una persona media ingerisce all'incirca 5 grammi di microplastica alla settimana, a seconda delle sue abitudini di consumo. Ciò corrisponde grossomodo al peso di una carta di credito.
Secondo l'esperto Dr. Holger Sieg dell'Istituto federale per la valutazione dei rischi, gli alimenti che contengono più microplastica sono i seguenti:
- pesce
- frutti di mare
- sale da cucina
- acqua minerale
- frutta
- miele
- gomma da masticare
- birra
Necessità di migliorare i metodi di misurazione per una determinazione inequivocabile delle particelle di microplastica
Finora non è stato sufficientemente studiato quale sia la quantità effettiva di microplastica ingerita dall'uomo attraverso gli alimenti, di quali tipi di plastica si tratti e quali conseguenze possa avere l'ingestione di particelle di plastica per il corpo umano.
A tale scopo sono necessari processi di misurazione migliori e uniformi, che consentano di determinare e comparare in modo inequivocabile le particelle di microplastica.
Per un'identificazione e caratterizzazione affidabile delle particelle di microplastica noi di i3 abbiamo sviluppato speciali membrane che semplificano il rilevamento e l'analisi delle particelle di microplastica.
L'acqua minerale è un prodotto naturale che apporta un contributo essenziale ad un'alimentazione consapevole. In Germania è l'unico alimento che deve essere ufficialmente riconosciuto ed è soggetto a severe norme di legge.
Oltre a un'elevata sicurezza del prodotto e all'obbligo di informazioni trasparenti, sono la qualità e la purezza dell'acqua minerale ad essere in primo piano.
La purezza, tuttavia, può essere compromessa soprattutto da due fattori:
- i metaboliti da sostanze attive dei fitofarmaci che vengono introdotti nell'acqua minerale
- le impurità derivanti dalla produzione, l'imbottigliamento o lo stoccaggio dell'acqua potabile, ad es. abrasione del metallo del tappo avvitabile e/o microplastica da bottiglie in PET monouso e riutilizzabili o in vetro.
Nel 2018 i ricercatori dell'università di Münster sono riusciti a provare che nell'acqua in bottiglia sono presenti particelle di microplastica. Tutte le 38 bottiglie di acqua minerale esaminate (bottiglie in PET monouso e riutilizzabili, bottiglie in vetro e cartoni per bevande) contenevano particelle di plastica.
Un recente studio* del 2023, condotto tra gli altri da scienziati della Columbia University e della Rutgers University negli Stati Uniti, ha inoltre provato che l'acqua in bottiglia è ancora più contaminata dalla plastica di quanto finora supposto.
Nell'ambito di questo studio è stata impiegata una tecnica di misurazione e di calcolo di nuova concezione che, a differenza degli studi precedenti, è in grado di rilevare anche particelle di plastica su scala nanometrica (ovvero con particelle di dimensioni inferiori a 0,001 millimetri).
I campioni analizzati contenevano da 110.000 a 370.000 frammenti di plastica per ogni litro d'acqua. Di questi, per il 90 percento si trattava di nanoplastica e per il 10 percento di microplastica.
Le particelle tossiche di nanoplastica e microplastica contenute nell'acqua minerale non possono essere espulse o degradate dal corpo umano (a partire da dimensioni inferiori a 150 µm).
Gli effetti di queste particelle di plastica sulla salute umana sono ben lungi dall'esser state studiate a sufficienza e rappresentano quindi un rischio per i consumatori.
Dal 9 al 12 aprile 2024, a Monaco di Baviera avrà luogo analytica, la più grande fiera al mondo per i settori dell'analisi, della tecnologia di laboratorio e della biotecnologia.
Noi di i3 siamo felici di partecipare e presentare i nostri filtri per microplastiche i3 TrackPor PAR e i3 TrackPor PA, nonché Agilent 8700 Laser Direct Infrared (una soluzione rapida e automatizzata per l'identificazione, la misurazione delle dimensioni e la determinazione semiquantitativa di particelle di microplastica più piccole).
Ci siete anche voi all'analytica? Allora venite a trovarci al nostro stand 223A nel padiglione A3.
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* Naixin Qian, Xin Gao, Xiaoqi Lang, Huiping Deng, Teodora Maria Bratu, Qixuan Chen, Phoebe Stapleton, Beizhan Yan, Wei Min: "Rapid single-particle chemical imaging of nanoplastics by SRS microscopy", 08.01.2024, https://www.pnas.org/doi/10.1073/pnas.2300582121